Non potremmo fare a meno del dolore?

"Ma perché provo dolore?!" Tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo chiesti perché non possiamo evitare di soffrire. Eppure, le persone insensibili al dolore vorrebbero tanto provarlo. Come mai?

Quando tocchi la tazzina del caffè, a volte è così calda che, automaticamente, ritrai il braccio per allontanartene. Quest'azione non volontaria deriva dall'attivazione dei nocicettori, recettori che informano il sistema nervoso del fatto che un tessuto è stato danneggiato. Nel caso del caffè bollente, l'informazione raggiunge:
1) il midollo spinale, che muove l'arto (in un meccanismo detto arco riflesso) per limitare i danni;
2) il cervello, che traduce il segnale in informazioni sensoriali, cioè ci fa sentire dolore in quel punto.

Le due cose vanno di pari passo: sentire la sensazione spiacevole è legato all'"autodifesa" dell'organismo. Senza questi meccanismi, saremmo esposti a continui rischi. Lo sanno bene coloro che sono affetti da una rara malattia genetica, l'insensibilità congenita al dolore (Congenital Insensivity to Pain, CIP). Queste persone non sentono tagli, fratture, ustioni: non si rendono conto di quando il tessuto sta per danneggiarsi gravemente. E non imparano bene a evitare alcuni comportamenti rischiosi. Così, anche se possono fare operazioni senza anestesia e partorire senza battere ciglio, vivono una situazione svantaggiosa.

Molte persone con CID sono decedute facendo cose pericolose perché non causavano loro alcun dolore. Per questo, probabilmente, tale malattia è così poco diffusa tra gli umani: molti individui non arrivavano all'età per riprodursi, così che non trasmettevano alla prole il carattere portatore della CID.

Inoltre, la CID presenta un altro svantaggio: chi non prova dolore viene emarginato. Per questo, in genere, le persone insensibili fingono di provarlo. Per questo e per le malattie provocate dai continui incidenti, talvolta le persone con CID si suicidano.

Studiare questa sindrome potrebbe aiutarci a gestire le malattie in cui si ha un eccesso di dolore. Per esempio, nel caso del dolore fantasma: la sensazione dolorosa provata dalle persone con parti del corpo amputate. Ma sono moltissimi i casi di dolori cronici: si stima che 1 persona su 10 ne soffra. Ogni giorno, nel mondo, vengono spesi 14 miliardi in antidolorifici.

Cosa fa più male? Dai sondaggi, i vincitori risultano il danneggiamento dei nervi (come nel caso del mal di denti) e i dolori viscerali (come parto e calcoli renali). Tuttavia, come è noto, la percezione del dolore cambia molto da persona a persona. Come mai?

Il dolore si compone della risposta sensoriale (il dolore fisico) ma anche di una risposta emozionale. Il grado di dolore che sentiamo dipende:

  • dalla memoria (il nostro vissuto),
  • dall'attenzione che prestiamo all'evento,
  • da quanto ci sentiamo impauriti o impotenti di fronte alla situazione.
In effetti, a livello cerebrale, le risposte a un dolore fisico e uno emozionale sono abbastanza simili. Non esiste una distinzione netta. Per cui quando soffriamo emotivamente, ad esempio quando ci spezzano il cuore, sentiamo letteralmente dolore.

Sorge spontanea una domanda: le persone con insensibilità congenita al dolore provano dolore emotivo? Gli scienziati hanno confrontato la reazione cerebrale (tramite una tecnica detta fMRI, risonanza magnetica funzionale) di persone sane e persone con CID di fronte a situazioni che avrebbero dovuto scatenare dolore per empatia. Ad esempio, mostrando loro foto di aghi che trafiggevano mani o di volti che esprimevano dolore. Hanno osservato che le risposte degli individui con CID e quelle degli altri erano in parte sovrapponibili. Non sappiamo bene che ruolo abbiano le singole strutture del cervello nella percezione del dolore né quanto aver provato dolore fisicamente influenzi il provarne emotivamente. Secondo gli studiosi, è possibile che le persone con CID possano provare in parte l'esperienza emotivamente dolorosa, anche se non si sa bene come.

(Dopo tutto questo, guarderò con sospetto la puntata di Good Doctor con la paziente insensibile al dolore...)


Perché proviamo dolore? Foto di donna che piange

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